Artemisia Annua su Farmajet a 14 Euro

Artemisia Annua un rimedio naturale per la cura di diverse patologie
By: farmajet srl
 
May 11, 2015 - PRLog -- ARTEMISIA ANNUA TISAMIX - TISANA SUPERIORE - 50 G
L’etimologia del termine generico (Artemisia) non è sicura e sembra che derivi da Artemisia, consorte di Mausolo, re di Caria; ma anche, secondo altre etimologie, potrebbe derivare dalla dea della caccia (Artemide), oppure da una parola greca ”artemes” (= sano) alludendo alle proprietà medicamentose delle piante del genere Artemisa. Il nome specifico (annua) fa riferimento al ciclo biologico annuale della pianta.Il binomio scientifico attualmente accettato (Artemisia abrotanum) è stato proposto da Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione ”Species Plantarum” del 1753.
Descrizione:
Sono piante la cui altezza può variare da 0,5 a 1,5 m; in America possono raggiungere anche i 3 m. La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme; sono inoltre munite di asse fiorale eretto con, a volte, poche foglie. Le piante sono fondamentalmente glabre ed hanno un forte odore aromatico. Queste piante sono inoltre prive di lattice (come le altre Asteraceae); contengono però oli eterei lattoni sesquiterpenici.

Principio attivo:
L’artemisinina è un principio attivo estratto dalla Artemisia annua impiegato nella lotta alla malaria e pertanto rientra nella categoria degli antimalarici.
L’artemisinina è uno schizonticida ematico molto potente e rapido la cui struttura chimica è diversa da qualsiasi altro farmaco anti-malarico e pertanto non presenta ancora problemi di farmaco-resistenza[senza fonte]. L’artemisinina si trova in compresse o capsule da 250mg e in supposte da 100mg per i bambini. La di-idro-artemisinina è un altro derivato per terapia orale. L’artemetere è un derivato dell’artemisinina che è disponibile per terapia orale e intramuscolo. L’artesunato si trova in formulazione per terapia endovenosa o intramuscolare.
• La dose totale di artemisinina nell’adulto non deve superare i 2.5g (40mg/kg) che corrisponde a 600mg (10mg/kg) di artemetere orale, di-idro-artemisinina o artesunato di sodio (parenterale, cioè non somministrato per ingestione). L’artemetere intramuscolo non deve superare i 320mg (6mg/kg).
• La somministrazione parenterale dei derivati dell’artemisinina dovrebbe essere limitata al trattamento delle forme di malaria severa.
Malaria grave: artesunato di sodio in terapia parenterale, prima dose 120mg (2mg/kg) seguita da due dosi di 1mg/kg a distanza di 12 ore, poi 1mg/kg/die fino a quando il paziente non sia in grado di passare alla terapia orale per una dose cumulativa successiva di 10mg/kg.
• Forme non complicate di malaria da Plasmodium falciparum multifarmaco-resistente si trattano con un’associazione artesunato-meflochina: artesunato 2mg/kg al primo giorno, artesunato 1mg/kg + meflochina 15mg/kg al secondo giorno, artesunato 1mg/kg + meflochina 10mg/kg al terzo giorno.
Il principale problema di artemisinina e derivati è dato dal fatto che spesso non consegue una cura definitiva e, per prevenire le recrudescenze, va eseguito un trattamento associato o supplementare con altri farmaci anti-malarici (meflochina). Sono farmaci generalmente ben tollerati: possono dare episodi di febbre iatrogena. Possono essere tossici per il feto nel primo trimestre di gravidanza.
L’Artemisinina e i suoi derivati stanno riscuotendo molto interesse nel campo della ricerca, in particolare all’Università di Washington, per la loro capacità di eliminare selettivamente le cellule tumorali. I ricercatori hanno visto che all’Artemisinina, liberando radicali liberi, colpisce selettivamente le cellule contenenti eccessive quantità di ferro (le cellule tumorali ne contengono molto più della media) portandole all’eliminazione.
È stato inoltre osservato un effetto di inibizione della crescita delle cellule di carcinoma epatocellulare.
Le sue proprietà antimalariche funzionano anche contro il cancro
Artemisinina contro il tumore del seno

Una sostanza derivata da una pianta usata nella medicina cinese è in grado di individuare e di eliminare le cellule cancerose

Approfondimenti:
Farmaci antimalaria prodotti da batteri Combinazioni di farmaci contro la malaria.
Un derivato dell’artemisinina, una sostanza estratta da una pianta usata sin dall’antichità nella medicina cinese per combattere la malaria, potrebbe essere efficace anche contro il tumore del seno. In uno studio pubblicato sulla rivista "Cancer Letters", due bioingegneri dell’Università di Washington hanno scoperto che la sostanza sembra prevenire lo sviluppo di tumori del seno nei topi cui era stato somministrato un agente canceroso. "Alcuni studi precedenti, - spiegano gli autori - avevano suggerito che l’artemisinina fosse selettivamente tossica per le cellule cancerose ed efficace se presa oralmente. I risultati della nostra ricerca confermano che si tratta di un eccellente candidato per la prevenzione del cancro". Le proprietà che rendono l’artemisinina un ottimo agente antimalarico sembrano responsabili anche della sua azione contro il cancro. Quando la sostanza entra in contatto con il ferro, produce una reazione chimica che dà origine a radicali liberi, elementi altamente reattivi che, se si formano dentro una cellula, attaccano la membrana cellulare e altre strutture. Il parassita della malaria non può eliminare il ferro nelle cellule del sangue di cui si nutre, e lo immagazzina. L’artemisina rende questo ferro tossico per il parassita. Lo stesso sembra avvenire nel caso dei tumori. Poiché si riproducono così rapidamente, la maggior parte delle cellule cancerose hanno un tasso molto elevato di assorbimento del ferro. La loro superficie presenta un gran numero di recettori che trasportano il ferro dentro le cellule. Questo sembra consentire all’artemisinina di individuare selettivamente le cellule cancerose, basandosi sul loro elevato contenuto di ferro, e di ucciderle. Per verificare questo meccanismo, Henry Lai e Narendra P. Singh hanno somministrato ai topi una singola dose orale di 7,2-dimetilbenz(a)antracene, una sostanza nota per indurre multipli tumori del seno. Metà dei topi sono stati poi nutriti con cibo normale, mentre all’altra metà è stato dato cibo con un’aggiunta dello 0,02 per cento di artemisinina. Nelle quaranta settimane successive, il 96 per cento dei topi del primo gruppo ha sviluppato tumori, contro solo il 57 per cento dei topi nutriti con l’artemisinina. I tumori di questi ultimi, inoltre, erano significativamente di dimensioni più piccole.

Contact
piergiorgio schiavo
***@libero.it
End
Source:farmajet srl
Email:***@libero.it
Tags:Artemisia Annua, Farmajet
Industry:Health
Location:Italy
Account Email Address Verified     Account Phone Number Verified     Disclaimer     Report Abuse



Like PRLog?
9K2K1K
Click to Share